ESSERE GENITORI OGGI

 

Nell’essere genitori il tempo non conta. Si è genitori ogni volta che si mette al mondo un figlio. Punto.

Quello che fa la differenza è il sentire che accompagna questo fatto.

L’atto di generare una nuova vita è, nella maggior parte delle volte, accompagnato da una buona dose di incoscienza e inconsapevolezza. Anche quando si desidera ardentemente, le aspettative corrispondono poco alla futura realtà. L’alone di poesia e di amore ricopre con un velo più o meno pesante la concretezza di ciò che sarà.

Tutto questo è normale e, direi, necessario, altrimenti la paura sarebbe padrona e la razza umana si sarebbe già estinta da un po’!

 

 

La paura arriva quando si ha in mano per la prima volta il bimbo piccino. Tante sono le domande, tanti i dubbi. Ci vorrebbe sempre qualcuno esperto pronto a dare risposte. Ma chi?

È a questo punto che l’”oggi” del titolo diventa importante.

 

Ho 56 anni e ricordo che, quando ero bambina, mia mamma e le mamme delle mie amiche erano quasi tutte casalinghe e trascorrevano molto tempo insieme. In casa c’erano i nonni e si passavano i giorni di festa in famiglia. Era naturale parlare e raccontarsi, faceva parte del modo di vivere. Si condividevano le esperienze e le difficoltà, così come i successi e le gioie. Ciascuno, con la propria vita, era di sostegno agli altri. C’erano anche mamme che lavoravano, ma il contorno era lo stesso.

Si faceva terapia senza farlo! Era naturale!

Nessuno si sentiva depresso perché il figlio non faceva sport, giocavamo per strada o in casa. Seguivamo la moda, con gioia e se ci piaceva, non per sentirci accettati!

 

 

Ora le cose sono cambiate. Entrambi i genitori, nella maggior parte dei casi, devono lavorare e così i nonni, ancora giovani. Il confronto e la vita in comune sono più difficili, come i momenti in famiglia. I bambini sono divisi in infinite attività che “devono” svolgere per essere alla pari con gli altri, in un circolo vizioso che non si interrompe mai.

 

I genitori si ritrovano a essere sempre più soli nel loro compito educativo. Se nelle grandi decisioni, salute, scuola, ecc., hanno figure di riferimento che li aiutano, così non è quasi mai per le piccole decisioni quotidiane. Le giornate sono lunghe e costellate di situazioni potenzialmente critiche. Il lavoro, la scuola, lo sport, la palestra sono solo apparentemente luoghi di ritrovo e condivisione. In realtà la confidenza e la fiducia sono lontane e diventa difficile chiedere aiuto e riceverlo.

 

Il ruolo della scuola sarebbe fondamentale per creare aggregazione e sostegno, ma le risorse, sia materiali che umane, a volte non sono sufficienti neppure per il minimo indispensabile.

 

 

Che fare allora?

Non perdersi d’animo e cercare. Cercare persone vicine al proprio modo di sentire, che condividano gli stessi valori e pensieri.

Cercare altri genitori, con i quali passare del tempo di qualità.

Cercare insegnanti che vivano la loro vocazione oltre l’insegnamento fine a sé stesso e che vedano i bambini e i ragazzi come Persone.

Cercare professionisti a cui rivolgersi per chiedere aiuto.

 

Sono in tanti, di tutte e tre le categorie. Con loro parlare, parlare e ancora parlare, senza paura. E ascoltare poiché da tutto si trae insegnamento. Cercare di approfondire, vagliare e chiedere. Insieme si può leggere, seguire corsi, conferenze, formare gruppi e studiare.

Soprattutto si può chiacchierare, di tutto: quello che si pensa, che accade nel mondo e nella quotidianità, dei dubbi, delle domande fondamentali dell’uomo e di quelle più concrete e impellenti, dell’ultima moda e di politica.

Essere a proprio agio e liberi di esprimersi.

 

 

La cosa più importante, però, è sentire l’importanza del proprio ruolo e comprendere che è in evoluzione e in continuo cambiamento. Sentire che se anche si commette un errore, e se ne commettono sempre, è possibile trasformarlo in un insegnamento che permette di agire meglio la prossima volta.

Sentire che si è grandi, solo per averci pensato!

È più facile di quanto sembri. Tanti genitori hanno queste esigenze. Avere il coraggio di provarci e coinvolgere altri produce risultati eccezionali!

A presto!

 

Danila

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