Nel mio lavoro quotidiano a contatto con i bambini sento spesso i genitori prendere decisioni in base a quello che desiderano i loro figli. Questo sia per cose di poco conto, come il giochino da portare in tasca, che importanti, come scegliere il nome del fratellino. Ogni volta penso che poi prevarrà la maturità del papà o della mamma, ma puntualmente ciò non avviene. Sono i bambini a decidere.

E allora mi chiedo: quali sono i ruoli di genitori e figli? Chi deve fare cosa e chi non può fare cosa?

Sembra un gioco di parole, ma in realtà porta a una riflessione forte e importante che voglio condividere.

L’immagine che ho io di un genitore è di una persona che, nel momento in cui ha deciso di generare una nuova vita, ha anche accettato tutti i doveri e le responsabilità che questo comporta. Naturalmente sono comprese anche le gioie e le soddisfazioni!

La responsabilità è una cosa meravigliosa perché ci permette di creare la nostra realtà e di renderla fantastica e stupefacente. Al contrario di quello che si crede, avere la possibilità di aiutare una persona a crescere sviluppando al massimo le sue potenzialità è un compito molto gratificante e che ogni genitore dovrebbe cercare di svolgere con passione e amore.

Ora, questo che cosa significa in concreto?

Secondo il mio punto di vista è fondamentale avere sempre in mente che i bambini, per quanto intelligenti e capaci, non possono avere mai, e sottolineo mai, l’esperienza e la maturità dei propri genitori, come di tutti gli adulti. Potremmo considerare ogni adulto come un educatore per ogni bambino, ma senza spingerci così oltre pensiamo a tutti gli adulti di riferimento che hanno i bambini: nonni, zii, insegnanti, baby-sitter, medici, e tutti quanti entrano in qualche modo in  contatto con loro. Sono tutte persone in grado di trasmettere qualcosa ai piccoli e questo è una grande possibilità, importante e forte.

Se così è, quale ruolo hanno gli adulti e in particolare i genitori?

Ragioniamo ancora un attimo.

Ho la convinzione che abbiamo tutti molto da imparare dai bambini: amore, lealtà, sincerità, giustizia, rigore morale, gioia, fantasia, creatività, fiducia, allegria …

Questo non significa che essi siano in grado di gestire tutti gli aspetti della vita che hanno appena iniziato. Sappiamo che è difficile, anche per i “grandi”, figuriamoci per i piccoli. Hanno il diritto di lasciare che siano i genitori a farlo, hanno il diritto di essere spensierati e di lasciare che siano gli altri a fare le scelte per le quali non sono preparati.

Ogni età ha le sue responsabilità e a tre, quattro o cinque anni le uniche che si hanno sono giocare ed essere felici. Crescendo un po’ cambiano, ma aumentano lentamente e sempre commisurate alla loro esperienza e conoscenza della vita.

Spesso i bambini hanno o non hanno voglia di fare alcune cose, ma solo la mamma o il papà sanno cosa è meglio. Faccio un esempio. Un piccolo di tre anni che al pomeriggio dorme almeno due ore, profondamente, addormentandosi senza fatica e con serenità, potrebbe desiderare di non andare a dormire alla scuola dell’infanzia perché vede i compagni più grandi rimanere in classe a giocare o svolgere attività divertenti. Questo non vuol dire che per lui sia passato il tempo del riposino pomeridiano, soprattutto quando, saltandolo, all’ora di cena è distrutto e crolla prima di mangiare. Il suo è un desiderio legittimo e comprensibile, ma la mamma sa che per lui è importante riposare, per il suo benessere e la sua salute. Così deve decidere in base alla sua conoscenza del figlio e delle sue esigenze. Purtroppo molte volte non succede e sono i bambini a decidere, con conseguenze a volte pesanti.

In queste mie riflessioni mi rendo conto di appartenere a una generazione passata, che ora appare superata dalle nuove abitudini e consuetudini. In realtà il mio lavoro di insegnante di scuola dell’infanzia mi porta a vedere anche le conseguenze di questa “modernità”. Vedo troppo spesso bambini soffocati dalla responsabilità di prendere decisioni superiori alle loro capacità, incapaci di scegliere tra le opzioni proposte e risolvere la situazione con una bella crisi isterica.

Altre volte vedo i genitori accusare i bambini perché la loro scelta si è rivelata alla fine sbagliata.

Sono gli adulti ad avere la responsabilità, non i bambini!

Quindi, cosa è giusto fare?

Io credo che noi genitori dovremmo avere sempre in mente che rivestiamo diversi ruoli nella vita dei nostri figli e tra questi forse i più importanti sono quelli di guida e di esempi.

Teniamo sempre questo a mente!

Immaginiamo di intraprendere una nuova attività o un nuovo sport che non abbiamo mai provato prima. Accanto a noi vogliamo un maestro che ci sappia indicare cosa è meglio fare, come muoverci e come gestire eventuali strumenti. Il giusto insegnante è quello che ci mostra come fare e che ci guida passo passo. Con il tempo, valutando quello che di volta in volta impariamo e come lo sappiamo fare, ci dà sempre più autonomia e ci spinge a fare piccoli passi da soli. In questo modo cresciamo e apprendiamo in misura delle nostre capacità. Su questa strada diventeremo autonomi e in grado di affiancarci al maestro, e magari diventarlo a nostra volta.

Ecco, i bambini sono così. Stanno affrontando una nuova attività, vivere, che non hanno mai fatto prima e hanno bisogno di avere accanto un maestro con le caratteristiche descritte sopra. Ebbene quel maestro sono mamma e papà prima di tutti e poi gli altri “grandi” che gli stanno vicino. Sono quelli che sanno come si fanno le cose e possono insegnarlo ai figli. Ci vogliono diverse ripetizioni e tanti tentativi prima di riuscirci bene, ma con la giusta guida si può fare bene.

Perciò il mio consiglio a tutti noi è quello di sapere di essere grandi guide e ricordare che i bambini non aspettano altro che di riconoscerci proprio così. Non lasciamoci ingannare dal fatto che vogliano decidere loro. È una grande responsabilità che non sono in grado di reggere. Al contrario, anche se fanno capricci e scenate, si sentono sollevati a lasciare la decisione ad altri. Loro si adeguano e non devono pensare ad altro, neanche a quello che dirà la mamma se le cose non vanno per il meglio. Pensano solo a giocare e a divertirsi. E l’obiettivo è raggiunto! Per tutti!

Con rispetto e amore

Danila

 

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